Marciapiede dissestato: chi paga i danni?

marciapiede

Vi è mai capitato di fare una bella passeggiata in città o essere di corsa per il lavoro e inciampare sul marciapiede? Nessun problema, può capitare a tutti. Non può succedere, però, che la caduta sia provocata da un marciapiede dissestato, ovvero parzialmente rotto o rovinato. Anche perché in questi casi si rischia di cadere per terra o di andare incontro a fratture lievi o più gravi. Cosa fare, quindi, quando la strada o il marciapiede provocano danni a causa delle loro condizioni non perfette? Chi è responsabile dalla caduta e dei danni arrecati alla vostra persona?

In questo caso solitamente è responsabile il comune in cui vi trovate. Ad esempio, se vi trovate a Torino e state passeggiando sulla strada principale e una buca non segnalata provoca la vostra caduta dovrete per forza rivolgervi all’amministrazione locale. Meglio ancora se, insieme alla vostra denuncia, vi presentate insieme ad un buon avvocato per risarcimento danni a Torino che vi saprà consigliare sull’iter da intraprendere.

Come comportarsi in caso di danni in città

Un tombino non segnalato, una buca, un marciapiede dissestato per le radici degli alberi: tutti questi possono essere fattori che possono scatenare una caduta. Se cadendo, però, vi fate male sul serio allora si può procedere per avviare una richiesta di risarcimento danni. A chi bisogna rivolgersi, però? Stando all’articolo 2051 del Codice Civile in caso di infortuni derivanti da cadute e simili bisogna rivolgersi al proprietario di strade e marciapiedi. Solitamente questa figura è rappresentata dal Comune: per questo è a lui che occorre rivolgersi per determinare le responsabilità e stabilire danni e risarcimenti. La persona che ha subito il danno deve dunque dimostrare e provare oltre ogni dubbio che un eventuale infortunio è stato provocato a causa di un’insidia o da una strada dissestata.

Deve fornire le prove di una buca o di una strada rovinata, i referti medici ed eventuali certificati del pronto soccorso e poi deve collegare la caduta al danno subito. Grazie all’aiuto di una figura legale può produrre la documentazione necessaria e stabilire il risarcimento tenendo conto dell’infortunio (danno permanente o temporaneo), di eventuali oggetti danneggiati (come una bici o un cellulare che si sono danneggiati nella caduta) e del rimborso di spese mediche o farmaci.

Ovviamente il Comune può provare che il caso sia fortuito, ovvero che l’incidente sia avvenuto per un caso imprevedibile dallo stesso ente. Inoltre bisogna ricordare che l’ostacolo che ha causato il danno, per essere rimborsabile, deve essere sempre non visibile. Ad esempio, se si sono svolti lavori lungo il manto stradale e una buca è stata ben segnalata allora il cittadino non può avanzare una richiesta di danno per caduta. In questo caso l’unico responsabile è lui per via della poca attenzione dimostrata.

Come si fa la denuncia

Una volta che si può dimostrare che un danno è legato ad un marciapiede sconnesso o una strada rotta, si può inviare una diffida all’Ente con una raccomandata con ricevuta di ritorno. Il legale in queste fasi è fondamentale perché consiglierà il proprio assistito sul da farsi e formulerà la diffida in modo corretto. La legge in questo caso è molto specifica quindi una lettera precisa e completa che comprenda il danno subito e l’invio della documentazione necessaria per dimostrare l’infortunio (testimonianze comprese) è fondamentale.

Solitamente l’ente custode della strada o il Comune rispondono entro le tempistiche previste per legge, ma se così non accadesse si può scegliere una strada diversa e inviare un atto di citazione per iniziare una causa legale. Bisogna ricordare che la materia è molto ostica e un aiuto legale è ciò che serve per capire le probabilità di successo dell’avvio di un’eventuale causa.